venerdì 7 agosto 2015

"Viviamo in un'epoca dove le cose superflue sono le nostre uniche necessità."


 Fonte immagine: http://www.giunti.it/media/83606n-L833GGJI.jpg?width=207

"Il ritratto di Dorian Gray" scritto da Oscar Wilde nel 1891 è un classico della letteratura, ed è una spudorata celebrazione della bellezza, insieme alla struggente e disperata malinconia per la sua precarietà.
Questo libro nell' Ottocento era considerato "proibito", al pari con l'opera "L'amante di Lady Chatterley" di D.H.Lawrence, infatti ha dovuto affrontare duri giudizi da parte della società dell'epoca.

Il romanzo tratta una storia affascinante, all'apparenza molto semplice, se affrontata con disattenzione può sembrare solo un inno all estetismo, in verità racchiude una morale complessa. 
Il vivere senza regole, circondandosi di cose fittizie,vizi e svaghi di poco valore, si rischia di perdere la propria anima.
Il ritratto di Dorian Gray è una storia  attuale incentrata sulla continua ricerca del piacere e della bellezza estetica, rispecchia eccellentemente il materialismo moderno.
I protagonisti del racconto Dorian e Lord Henry Wotton ricordano alcuni giovani di oggi, che vivono nell'illusione di poter vivere una vita senza regole e limiti.

Oscar Wilde descrive un mondo aristocratico, dove tutto è vuoto e superficiale, pur senza criticarlo pesantemente, in quanto è il mondo a cui lui stesso appartiene.
Vuole comunicare come la contemplazione della bellezza sia un bene, ma non deve essere fine a se stessa, dimenticando l'analisi interiore.

Questo romanzo è uno dei miei classici preferiti, lo consiglio vivamente soprattutto per la forte attualità che lo contraddistingue.

Nessun commento:

Posta un commento